Peter Covino
During my involvement with the Italian American Studies Association, I had the pleasure and privilege of meeting Peter Covino, for whom I have grown admiration over the years. It is challenging to associate Peter's humble smile and distinctive voice with the prominence of his profile as an author, a scholar, and a translator. Born in Sturno, Avellino, he immigrated to the US as a child: his Neapolitan heritage often emerges in his works, along with his background as a professional social worker. He is the prizewinning author of two full-length poetry collections, Cut Off the Ears of Winter and The Right Place to Jump, and the chapbook, Straight Boyfriend. More recently, he translated into English a selection of poems of Italian poet Dario Bellezza, What Sex Is Death?, for which he won the Wisconsin Press Prize for Poetry in Translation. His exquisite poetry has enriched notable publications, such as the American Poetry Review, the Paris Review, and the Yale Review. Scholarly speaking, he writes about contemporary poetics, ethnic and working-class culture, and queer studies.
Nel periodo che ho dedicato all'Italian American Studies Association ho avuto il piacere e privilegio di incontrare Peter Covino, per cui ho nutrito una crescente ammirazione nel corso degli anni. Non è facile abbinare il sorriso umile e la voce inconfondibile di Peter alla rilevanza del suo profilo di autore, studioso e traduttore. Nato a Sturno, Avellino, è emigrato negli Stati Uniti quando era un bambino: la discendenza napoletana emerge spesso nelle sue opere, insieme alla sua esperienza di assistente sociale. Peter è autore premiato di tre raccolte di poesie, Cut Off the Ears of Winter, The Right Place to Jump e Straight Boyfriend. Più recentemente, ha tradotto in inglese una selezione di poesie del poeta italiano Dario Bellezza, What Sex Is Death?, che gli ha guadagnato il Wisconsin Press Prize for Poetry in Translation. Molti dei suoi pregevoli componimenti hanno arricchito pubblicazioni importanti, quali l'American Poetry Review, la Paris Review e la Yale Review. Da studioso, scrive di poetica contemporanea, cultura etnica e operaia e studi queer.
God Provides stands out from Covino's extensive body of work for its original approach to the Italian American experience, which he examines alongside the involvement of Italy in colonialism and contemporary crimes marked by racial discrimination. Covino's experience in social service and advocacy work is evident in the profund humanity he infuses into his writing, which integrates psychoanalytic themes with a focus on marginalized voices. God provides is noteworthy for its unique intregration of themes of inclusivity and sustainability with an emphasis on aspects of Italy's past that can serve as both tourist attractions and a reminder of fascism and colonialism. This text was translated by Lucio Carbonelli, a professional translator based in Napoli who also serves as a journalist, a cultural critic and a photographer. After specializing in literary translation at the European School of Literary Translation of Magda Olivetti, Carbonelli has worked with major Italian publishers, such as minimum fax and Sperling&Kupfer.
Dio provvede si distingue, nella vasta produzione poetica di Covino, per l'approccio originale all'esperienza italoamericana, che qui è esaminata in parallelo al coinvolgimento dell'Italia nel colonialismo e in crimini contemporanei basati su discriminazione razziale. L'esperienza nei servizi sociali e nel lavoro di advocacy risalta nella profonda umanità che Covino infonde alla sua scrittura, che integra temi psicoanalitici con un'attenzione specifica alle voci emarginate. Dio provvede risalta per l'originale integrazione di temi di inclusività e sostenibilità con un'enfasi sugli aspetti del passato italiano che oggi si prestano a diventare sia attrazioni turistiche sia memoria del fascismo e del colonialismo. Questo testo è stato tradotto da Lucio Carbonelli, traduttore professionista di base a Napoli che svolge anche attività di giornalista, critico culturale e fotografo. Carbonelli è specializzato in traduzione letteraria presso la Scuola Europea di Traduzione Letteraria di Magda Olivetti e ha lavorato per alcuni dei principali editori italiani, tra cui minimum fax e Sperling&Kupfer.
God Provides
From The Brooklyn Rail, March 2023 English original
In Italian, Dio provvede. A mother’s
dandelion greens cut from her own backyard,
chicory, beet greens too. Even weeks-old
slimy lettuce (they’ll never know, skilleted
with a pinch of salt and cayenne)
that we continued to buy her in those wasteful,
fancy plastic receptacles. Annoyed
after repurposing them for the umpteenth time.
How many sewing kits can we need?
How many plant-germinating containers?
In 1936, when Edith Wharton reimagined
“Roman Fever,” more than 700,000 Ethiopians
were on their way to slaughter or famine
at the hands of Italian colonialists. Our grandfather
fought in earlier incursions of that war—
this is not apocryphal—but Dio provvede,
he returned in one piece more or less
as Mussolini likewise had just laid waste to eight acres
of centuries-old habitations, churches, villas,
hills, gardens, making way for Via dei Fori Imperiali:
wider roads and improved tourists’ view.
That same year, Ralph Ellison pens
“Party Down at the Square” and leaves
his riveting tale of an anonymous lynching
hidden among his papers not to be discovered
until after his death late in the century.
A decade earlier, in the mid-and-late 80s,
two defining incidents: Michael Griffith
a Trinidadian immigrant struck dead by a car
on the Belt Parkway, after being chased
by white men from mostly Italian American
Howard Beach. Yusuf Hawkins, a black teen,
shot to death by a bat-wielding
mob of thirty mostly Italian American
young men in an act widely described
as a lynching. What did God provide then?
as some conservative Italian Americans turn away
from their immigrant roots, to sit
protectively in green and vegetable-filled gardens.
In italiano, Dio provvede. Foglie di tarassaco
raccolte da una madre dal suo stesso giardino,
di cicoria, barbabietole anche. Persino una lattuga
sfatta vecchia di settimane (non se ne accorgeranno mai,
saltata in padella con un pizzico di sale e peperoncino)
che continuavamo a comprarle in quegli eleganti
recipienti di plastica da spendaccioni. Seccata
per averli riutilizzati per l’ennesima volta.
Di quanti set da cucito possiamo aver bisogno?
Di quanti vassoi per germinazione?
Nel 1936, quando Edith Wharton riscrisse
“Febbre romana”, più di 700.000 etiopi
si avviavano a essere massacrati o morire di fame
per mano dei colonizzatori italiani. Nostro nonno
prese parte alle prime incursioni di quella guerra –
tutto vero – ma Dio provvede,
e più o meno tornò tutto di un pezzo,
mentre Mussolini radeva al suolo otto acri
di abitazioni, chiese, ville, colli e giardini
vecchi di secoli, per fare strada ai Fori Imperiali:
vie più larghe e una vista migliore per i turisti.
Quello stesso anno, Ralph Ellison scrive
“Party Down at the Square” e lascia
l’appassionante storia di un linciaggio anonimo
sepolta tra le sue carte per essere ritrovata
solo dopo la sua morte sul finire del secolo.
Un decennio prima, nella seconda metà degli anni ‘80,
due eloquenti episodi: Michael Griffith
immigrato di Trinidad è travolto e ucciso da un’auto
su Belt Parkway, dopo essere stato inseguito
da bianchi perlopiù italoamericani di
Howard Beach. Yusuf Hawkins, un adolescente nero,
è colpito a morte mentre una trentina di giovani
italoamericani brandisce mazze da baseball
in quello che è descritto soprattutto come
un linciaggio. A cosa ha provveduto Dio, allora?
mentre alcuni conservatori italoamericani si sradicano
dal loro passato da immigrati,
per rintanarsi al sicuro in orti ricchi e pieni.
Dio provvede
From The Brooklyn Rail, March 2023
Traduzione in italiano di Lucio Carbonelli